Le regole dei social cambiano alla velocità della luce, ma il cambiamento che presto vedremo su Instagram non ha precedenti. Ed è destinato a stravolgere il mondo dell’influencer marketing.
Dopo un primo test effettuato in Canada, il celebre social – che dagli influencer è il più utilizzato – anche in Italia (e così pure in Giappone, in Australia, in Brasile, in Irlanda e in Nuova Zelanda) ha dato il via ad una rivoluzionaria sperimentazione: sotto ai post, invece che leggere “piace a tizio e ad altre x persone” leggeremo ora – in alcuni a casi – “piace a tizio e ad altre persone”. Persone che, non più quantificate, saranno quindi note solamente al titolare dell’account. Le foto e i video selezionati per il test, dunque, non avranno più una connotazione numerica: il loro numero di like non sarà più pubblico, e chi li ha pubblicati dovrà fare tap su “altre persone” per vedere quanti utenti hanno apprezzato il contenuto postato.
Ma come ha giustificato questo cambiamento la dirigenza di Instagram? A parlare è stata Tara Hopkins, Head of Public Policy per Europa, Medio Oriente e Africa: «Vogliamo che il nostro social sia un luogo dove tutti possano sentirsi liberi di esprimere se stessi. Ciò significa aiutare le persone a porre l’attenzione su foto e video condivisi e non su quanti like ricevono», ha dichiarato. L’obiettivo, dunque, è quello di ridurre il confronto con gli altri, di spingere gli utenti ad essere se stessi anziché indugiare nell’invidia, di invitarli a pubblicare di più e in maniera più autentica, senza sentire su di sé il peso del giudizio.
Al di là di quanto a livello personale possa accadere, tuttavia, l’aspetto più interessante di questo cambiamento (che potrebbe diventare definitivo) è come si modificherà dunque il cosiddetto “influencer marketing”: come si comporteranno ora le aziende? Come modificheranno il loro modo di postare influencer, blogger e testimonial? A dispetto di quanto si potrebbe pensare, la maggior parte degli influencer ha accolto la notizia con positività: questo potrebbe portare le aziende a preferire non tanto i profili con più like sui post, ma quelli più curati, che puntano su contenuti autentici e la cui filosofia sia in linea col mood aziendale. Inoltre, basti pensare alle Instagram Stories: nessuno può vedere quanti mi piace, quanti e quali commenti e reazioni una storia altrui ha suscitato, eppure questo non ha fermato aziende e influencer dal farne (largo) uso, anche e soprattutto per scopi commerciali. Certo, ora le aziende dovranno compiere uno sforzo in più per individuare gli account con cui lavorare. Ma questo può non essere un male, anzi: gli influencer saranno ora maggiormente spinti a mostrarsi per ciò che sono, dovranno impegnarsi a costruire un’identità coerente che offra alle aziende una chiara idea di quali sono i brand a loro più affini. Perché, in fondo, l’obiettivo è proprio questo: spingere ogni utente verso l’autenticità, impedirgli di fingere in nome di qualche like in più.